DOMINIQUE NOGUEZ
LENIN DADA
(Traduzione di Andrea Chersi)
1991
pagg. 171
Un "divertimento" provocatorio e insolente del noto docente di Estetica alla Sorbona.
Studia le straordinarie coincidenze nella vita e negli scritti di Lenin e Tzara, arrivando a conclusioni davvero esplosive.
Una rivoluzione esplosiva!
La straordinaria coincidenza che per parecchi mesi, nel 1916, fece convivere a Zurigo Lenin e i primi dadaisti sembra essere passata inosservata. E' una coincidenza? Lo studio paziente e meticoloso di questo episodio mal conosciuto ha portato l'autore ad una scoperta sconvolgente che rimette in discussione radicalmente la visione fin qui avuta del capo bolscevico, della sua politica e, più in generale, della storia contemporanea.
Note biografiche
Dominique Noguez all'attività di professore di Estetica della Letteratura e del Cinema alla Sorbona - in particolare del cinema di avanguardia - affianca quella di scrittore.
Scrive e pubblica Overture des veines et autres disctractions (1982), un insieme di testi all'insegna di un umorismo particolarmente nero.
Nel saggio Le Trois Rimbaud (1987), immaginando che Rimbaud sia vissuto fino ad 80 anni, autore fonde fiction e realtà.
Tra gli Études scavantes si trova la semiologia dell'ombrello, testo scritto "all'epoca - spiega Noguez - in cui all'Università dominava la semiologia. Allora ho immaginato e dimostrato che l'ombrello può essere un oggetto di ricerca, serio e pieno di tranelli".
In Lenin dada (1989), frutto di due anni di lavoro nelle migliori biblioteche, in cui ogni citazione, ogni riferimento ed ogni documento sono autentici, l'autore afferma definitivamente la sua specie di fiction: la fiction in cui tutto è vero.