È ritornato libero KURT SCHWITTERS: LA LOTTERIA, che gendarmi-editori (di tarocchi) con pennacchio, con paglietta e con le armi avevano incarcerato in pencolanti traduzioni e cupi disegni!!!
Kurt Schwitters (1887-1948) fu pittore e più estesamente artista tedesco vicino al dadaismo. Anticipò la pratica della performance e delle installazioni, ma scrisse anche racconti, favole, satire e poesia con tecnica sperimentale, nel segno della grande innovazione. Usava le parole come fossero materiale plastico, da scomporre e ricomporre secondo un'ispirazione di libertà assoluta. I due brevi racconti che qui vengono proposti evidenziano la sua vena ironica e umoristica accompagnata da una concisione inventiva profondamente anti-borghese. Purtroppo, nella traduzione molto si perde di dialoghi dalle ritmate sfumature dialettali e gergali. La società di esseri mani gretti e solitari che egli descrive mostra la miseria spirituale e la nevrosi del tempo moderno, in cui la vita non può che essere artisticamente sottolineata mediante una affilata vena grottesca e satirica. L'uso della lingua è molto elaborato con tagli e cuciture del gergo quotidiano. Anche il grassetto tipografico serve ad accentuare la prova stilistico-recitativa del performer ed attore Kurt Schwitters. I disegni di Max Ernst (1891-1976) accompagnavano la prima edizione a stampa e avevano il titolo "Fiat Modes Pereat Ars", mentre l'illustrazione in copertina riporta come titolo "Portrait de l'héroine".