ARMAND ROBIN
LA FALSA PAROLA E SCRITTI SCELTI
(Traduzione di Andrea Chersi)
1995
pagg. 169
Robin, nato in Francia nel 1912 in una misera cascina in Bretagna.Fu poeta, anarchico, romanziere e traduttore prodigioso da ogni lingua del mondo, che ascoltava e imparava alla radio commentando poi le trasmissioni di ogni regime, smontando i meccanismi di falsificazione del linguaggio e della comunicazione.
Nel 1934, al ritorno dalla Russi Sovietica, non esiterà a descrivere gli orrori del tradimento della rivoluzione. Va a vivere al n. 50 di rue De Falguière a Parigi e, durante l'occupazione, non mancherà di denunciare aspramente i crimini nazisti, così come durante e dopo la guerra non deisterà dallo smascherare i cosiddetti poeti della "resistenza" da lui accusati di essere "aroganizzati". Il 27 marzo 1961 lascia la sua mansarda e vaga due giorni ... dopo viene trovato morto all'infermieria del carcere provvisorio in circostanze oscure.
Di questo libro notevole e spietato Armand Robin dice: "Propaganda din tutti i generi, meccanismo della menzogna, guerra psicologica sono implacabilmente denunciati. Denunciati da un poeta che sa ciò che vuol dire parlare e che reinventa in una lingua conosciuta da lui soltanto, il vero utilizzo della parola". Svelando il meccanismo della falsificazione del linguaggio, sottolineando l'ampiezza dell'utilizzazione della menzogna da parte dei mezzi di comunicazione, l'autore rivela che l'iniziativa mondiale di decentramento è proprio uno dei fenomeni più importanti di questo secolo. Che sia l'indottrinamento fascista, la propaganda sovietica o il discorso del "mondo libero", la volontà di asservimento è la medesima, raggiungendo i riti magici più remoti. "Si sono dimenticati - insiste l'autore - che la parola serva a dire il vero".